mercoledì 21 novembre 2007

Scusate, ci siamo sbagliati




Siamo sul pianeta TRR, nell'anno 21587,33.2-55. Agli albori della civiltà.
Ci sono degli esseri che adorano un dio, che chiamano JYVH. Costruiscono templi in suo onore, se li fanno distruggere da altri e poi li ricostruiscono; e vanno avanti così, felici e contenti, per millenni.
Poi un bel giorno spunta uno e dice:
«Basta col dio JYVH! Da adesso adoriamo il dio PFSS!».
Elessero un Dada, il loro capo spirituale, e iniziarono a organizzarsi.
E cominciarono a schernire, convertire a bastonate, perseguitare e uccidere quelli che resistevano nella vecchia fede, mentre nelle preghiere al loro dio li chiamavano 'perfidi'.


Passarono duemila anni, poi un giorno il Dada di turno si affacciò al balcone e disse:
«Scusate, ci siamo sbagliati. Non sono perfidi.»
«Oooooh», disse la folla sotto al balcone.
«Chiediamo scusa a costoro, a tutti quelli che abbiamo ammazzato!», disse uno.
«Si, si!», rispose la folla.
« Non si può», disse una voce dal fondo.
« Perché? » 
« Perché sono morti » 
« Ah, già » 
« Facciamo così», disse il Dada, «andiamo a trovare i discendenti e chiamiamoli 'fratelli maggiori', così li facciamo contenti e la smettono di rompere i coglioni»

« Si, si!», gridò la folla, «evviva, evviva il Dada buono!»
E così fecero.
E vissero tutti felici e contenti.


Poi il vecchio Dada morì (morì rifiutando le cure, facendo così il contrario di quello che aveva sempre propugnato, ma questa è un'altra storia), e si fece un nuovo Dada.
Il nuovo Dada un giorno si affacciò alla finestra e disse:
« Quelli lì, quelli che adorano il dio HLLH: sono brutti, sporchi e cattivi! » 
« Ooooooh», disse la folla sotto al balcone.

« Ma come ti permetti? Ritira subito quello che hai detto!», risposero in coro gli adoratori del dio HLLH.
« Ehm... scusate, ci siamo sbagliati. Non sono più brutti, sporchi e cattivi», disse il Dada.
« Ooooooh», ridisse la folla sotto al balcone.
« Chiediamo scusa a costoro, a tutti quelli che abbiamo avversato!», disse uno.
« Si, si!», rispose la folla.
« Non si può», disse una voce dal fondo.
« Perché? » 
« Perché non ne vogliono sapere » 
« Ah. Beh, cazzi loro » 
« Evviva, evviva il Dada buono!», gridò la folla.

E vissero tutti felici e contenti.


Passarono cinquemila anni.
Un giorno il Dada di turno si affacciò al balcone e disse:
« Scusate, ci siamo sbagliati. Quelli là, quegli schifo... ehm, quelli che si accoppiano tra di loro, maschio e maschio, e femmina e femmina: non sono contronatura » 
« Ooooooh», disse la folla sotto al balcone.

« Chiediamo scusa a costoro, a tutti quelli che abbiamo discriminato!», disse uno.
« Si, si!», rispose la folla.
« Non si può», disse una voce dal fondo (il solito rompiscatole).
« Perché? » 
«Perché non ce ne sono più: i pochi superstiti li abbiamo segregati sul pianeta LGBTTGBLLMNFRR, dove è pianto e stridore di denti » 
« Ah » 
« E allora cosa facciamo?»

Seguì un attimo di sgomento. Poi il Dada riprese la parola e disse:
« Tranquilli ragazzi, ci penso io. Datemi un paio d'ore e vi trovo qualcun'altro da vessare » 
« Si, si!», rispose la folla.

« Evviva! Evviva il Dada buono! »
E vissero tutti felici e contenti.


Più o meno.

Nessun commento: