lunedì 19 novembre 2007

Auto dell'anno



Viviamo in città letteralmente rivestite d'asfalto e di cemento che d'estate le rendono dei giganteschi forni, 'aiutati' anche da condizionatori d'aria in quantità esagerate e sempre accesi, dove il verde è in costante calo (e quello che c'é è anche trascurato) e non si riesce a capire che sono proprio i vegetali i migliori alleati nella lotta contro l'inquinamento in quanto assorbono anidride carbonica e restituiscono ossigeno (si studia alle elementari ma non se lo ricorda nessuno...); città dove per fluidificare il traffico si spianano nuove strade col risultato di moltiplicare proprio il traffico, dove spariscono i negozianti di quartiere e spuntano come funghi giganteschi centri commerciali che si ornano di enormi code e intoppi nelle strade tutto intorno bloccando interi quartieri; città dove il telelavoro non decolla -e non parliamo della burocrazia, che ti impone di girare tutto il giorno per delle semplici pratiche- e dove gli unici parcheggi che si costruiscono sono a pagamento, frutto di speculazioni che non servono ai cittadini ma solo a pochi privilegiati.
E così via.

E che auto ha vinto il premio ex-prestigioso di "Auto dell'anno" 2008? La 500!
E perché mai? Io credevo che questo fosse un premio anzitutto all'innovazione tecnologica al servizio del cittadino-automobilista. Cos'ha di innovativo la 500? Nulla, a occhio e croce, è solo un fenomeno chic che sarà certo importante per l'azienda e per i lavoratori -polacchi- che la producono, ha certo un bello style, ma nulla di innovativo, a riprova che il premio è da tempo solo un grande carrozzone pubblicitario.





Altrimenti come si spiegherebbe che modelli davvero innovativi (o almeno un pò) non hanno mai vinto questo premio? La Multipla, per esempio: sei posti su due file anziché tre, quindi l'ingombro in lunghezza di un'utilitaria con lo spazio di una monovolume, la disponibilità di diversi motori, diversi non per livello di potenza (tutti intorno ai 100 cv) ma per l'alimentazione: a benzina oppure gasolio oppure gas oppure elettrica, anche se quest'ultima non è mai entrata realmente in listino. O la Smart: due posti secchi, vera cittadina, in una cellula di sicurezza, carrozzeria colorata in pressofusione quindi niente verniciatura (meno danni per l'ambiente) e facile riparabilità, materiali riciclati. Per non parlare delle ibride giapponesi, sarebbe troppo facile.
La chiave è l'ecologia, anche dal punto di vista commerciale, e questi cosa premiano? Una finta utilitaria da oltre 10.000 euro? Bah.
E' tutto il concetto di mobilità che va ripensato, lo slogan "auto = libertà", caro a quelli di Quattroruote negli anni cinquanta, non è più sostenibile oggi che ci sono quasi più automobili che persone, in questo incivile, moribondo Paese. Meno male che almeno Quattroruote adesso ha capito e comincia a piantare alberi, nel suo piccolo...

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