lunedì 17 agosto 2009

Free!



Questa è quasi una fiaba, è una storia triste, senza lieto fine.
Narra di viaggi e migrazioni, lunghe carovane, coi topi nascosti nei sacchi di grano; narra di fame di terra vergine, pascoli e sorgenti; e tutti passarono e arrivarono, come da copione.
Poi si cominciò a dimenticare.
Dapprima furono i fiumi e mari, furono i deserti e le montagne, tennero il loro segreto, non lo dissero a nessuno.
Il fiume scorreva, il mare inghiottiva, il deserto bruciava la pelle, col ferro appuntito la graffiava.
E poi furono i lupi, gli squali, gli avvoltoi, caimani, sciacalli e fucili e prigioni.
Tutti si cibarono e tacquero, tutti si cibarono, digerirono e dimenticarono.
Era una notte buia e tempestosa, le onde vennero a reclamare il pegno; nessuno vide, e nessuno volle vedere, ma il mare alla fine parlò e tutti seppero, e tutti videro e nessuno potè più fingere.
E ancora scorrono le membra stanche, vanno a est, vanno a ovest, vanno a sud, vanno a nord.
Andare, fuggire, cercare, essere scomodo ricordo e facile bersaglio; poiché vennero a rubare nelle loro case, i ladri nel buio, tutti presero i bimbi dalle loro culle e li portarono al sicuro, finché nessun posto fu più sicuro.
E si vide, lontano, l'uomo ricurvo sulla sua scrivania di legno prezioso, egli ebbe paura; e guardò la platea, sfiorò l'incasso della serata, il mazzo di banconote profumate dentro i pantaloni, e pigiò il bottone e...
...e furono i fiumi e mari, furono i deserti e le montagne, tennero il loro segreto, non lo dissero a nessuno.

E tutto è accaduto, tutto accade e tutto accadrà sotto gli occhi degli dèi annoiati e indifferenti.
E tutto accade, e si libera la carne dal cuore e saranno liberi!

Degli altri, nessuno più vivrà felice e contento.

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