giovedì 9 aprile 2009

Ateo? No, grazie - 4




Atto unico

Sipario

(l'operatore parla alla cronista)
"Ecco, spostati un pò più a destra... ancora... così! Perfetta"
"Dimmi quando siamo pronti"
"Ancora un attimo che sposto il riflettore... ci siamo. Quando vuoi"
(lei si schiarisce la voce)
"Andiamo"
"Tre due uno..."
"Gentili telespettatori, eccoci collegati con il Monte Olimpo, che vedete alle mie spalle. Siamo qui oggi per intervistare Zeus, tirato in ballo dall'ennesima discutibile campagna degli atei italiani. Dopo il sostanziale fiasco degli altri slogan, il primo dei quali è stato bocciato dalla concessionaria di pubblicità che si doveva incaricare di 'scriverlo' su due autobus urbani di Genova, e dopo che il secondo, modificato, è passato inosservato, gli atei ci riprovano, stavolta con uno slogan che tira in ballo nientemeno la principale divinità pagana della mitologia classica greca e romana: ovvero Zeus, appunto, detto anche Jupiter in latino, o Giove in italiano.
Il nuovo slogan recita:

LA CATTIVA NOTIZIA E' CHE ZEUS NON ESISTE. QUELLA BUONA E' CHE DI ZEUS PUOI DIRLO.

"Avrà successo, riuscirà a catalizzare l'attenzione dell'opinione pubblica, stavolta? A momenti dovrebbe raggiungerci la divinità in 'persona', alla quale chiederemo un'opinione. Intanto vi dico che questo slogan è stato scelto..."
"Berlusconi non scopa"!
(alle spalle della cronista appare il disturbatore Gabriele Paolini, con un grosso preservativo rosa calzato sulla testa, una maglietta arcobaleno e al collo un cartello con su scritto: 'usate il preservativo. e scopate!' La cronista si scansa di un metro lasciando lui fuori dell'inquadratura)
"..ehm, dicevo... è stato scelto con un sondaggio sul sito della..."
"Il Papa scopa!"
(riappare Paolini dietro la cronista. la quale gli dà una gomitata e si sposta ancora un pò)
"...sul sito della Associazione degli atei, i cui affiliati hanno..."
"Formigoni si fa le pippe! Ahia!"
(lei gli dà un calcio sugli stinchi e lo spinge indietro, facendolo cadere a terra)
"... hanno potuto scegliere..."
"Mi hai fatto male, pazza furiosa!"
"Ti sta bene, cretino!" (risponde lei voltandosi e guardandolo con disprezzo) "e adesso và via che stiamo lavorando"
"Mi sa che neanche tu scopi!"
(lei non gli presta attenzione)
"Scusate l'interruzione. dicevo, la scelta era fra tre differenti slogan, e..."
"Quand'é l'ultima volta che hai scopato?"
"... quello che vi dicevo è risultato vincitore con il 43% dei consensi. Tuttavia, alcuni utenti hanno..."
"Non sei neanche male, tutto sommato. Che fai stasera?"
(lei si volta sfinita e lo guarda come un marziano)
"Ma non eri frocio?"
"Stooop!" (l'operatore blocca la camera e se la tira giù dalla spalla, si avvicina minaccioso a Paolini)
"Senti deficiente, adesso..."
"Neanche tu sei male, ragazzo. Vieni anche tu stasera con noi?"
"La vuole smettere che stiamo lavorando?!" (urla lei)
"Adesso non state facendo niente. State aspettando Zeus, vero?"
"Che cazzo te ne frega a te?" (urla lui)
"Beh, si dà il caso che sia arrivato"
(si sente uno scoppio come di una miccetta di carnevale, poi in una nuvoletta di fumo sparisce Paolini e, al diradarsi del fumo appare, in tutto il suo splendore di due metri e mezzo di altezza, muscoli scolpiti e lucidi e barba bianca regolamentare, Zeus in persona. Porta solamente il gonnellino mitologico d'ordinanza e sandali ai piedi)
"Pooorca..." fa l'operatore a bocca aperta
"Riprendi! Riprendi!" fa lei. (l'operatore aveva appena spento la camera e non fa in tempo a riprendere)
"Bimbi belli..." fa Zeus, accarezzando entrambi sotto il mento "ecco Zeusuccio vostro. Per servirvi"
(nel frattempo l'operatore tira su lestamente la camera e ricomincia a riprendere)
"Ehm, signor Zeus, ecco, noi siamo qui per l'intervista. Ricorda? Abbiamo parlato con la sua segretaria ieri, e..."
"Quella non era la mia segretaria, era il mio amante, Ganimede, che si diverte a fare gli scherzi. E' incorreggibile ed è geloso, dovete scusarlo. Io non ho segretarie. Ma tu, bimba, ti assumo subito, se vuoi. E poi facciamo tardi la sera in ufficio, e..."
"Ehm" fa l'operatore
"Dunque, signor Zeus..."
"Chiamami Giò; ma solo per te, eh! Ah, e anche per il tuo amichetto. Come ti chiami, bel bambino?" (e fa saettare la lingua puntuta)
"Dicevo, signor Zeus" prosegue lei "ha saputo dell'iniziativa degli atei italiani? Cosa pensa del loro slogan che la tira in ballo personalmente, alludendo che lei addirittura non esista?"
(Zeus si fa serio e guarda nell'obiettivo della telecamera)
"La sinistra laicista italiana non perde il vizio di tentare di colpire i cittadini nella loro fede pagana, che appartiene alla cultura, alla storia e alla tradizione del nostro paese da millenni, e che sola può garantire una vita civile e sociale coesa attorno ai valori tradizionali che..."
"Ehm, signor Zeus, l'Italia è cattolica da duemila anni"
"Ah già, per Giove, era la risposta standard. Dunque, volevo dire: nuntio vobis gaudium magnum: abemus papam!"
"Coosa?"
"Nemmeno questa va bene? Allora vediamo... comincia un nuovo giorno, sei pronto ad affrontarlo? Coi nuovi frollini del mulino bianco..."
"Stooop" fa l'operatore, mette giù la telecamera e fa la faccia feroce
"Il mister ha deciso così e io faccio quello che decide il mister, mi impegnerò al massimo come sempre poi se arriverà la convocazione sarò contento e..."
"Senta lei, come cavolo si chiama, quando ha finito di prenderci in giro se ne può anche andare, stiamo aspettando..."
"Scusate, è che quando sono arrapato..."
"...un personaggio importante per un'intervista. Aria, smammare, capito?"
"Ma che bei muscoli che hai, giovanotto! Posso toccarli?"
"Ma la vuole smettere!?" fa la cronista "Guardi che se non se ne va chiamo subito la polizia!"
"Che belle tette che hai, piccola. Dunque, comincio da te o da te?" fa Zeus indicando prima lui e poi lei
(l'operatore guarda con preoccupazione il gonnellino del dio che comincia ad alzarsi sul davanti)
"I'm in the mood for a melody, I'm in the mood..." Zeus canta Robert Plant con voce angelica ma possente al tempo stesso, l'eco si perde in tutta la valle, tutti gli uccelli e gli animali domestici e selvatici si fermano ad ascoltare. L'operatore e la cronista notano per la prima volta che il fondo della vallata è coperto da una nebbia insolitamente fitta, compatta, che risale e la vetta del monte Olimpo sembra più vicina. Uno strano profumo si diffonde nell'aria, e rende insolitamente rilassati e via via più arrendevoli i due.
"Signor... Zeus, dunque, cosa vuole dire a proposito... a proposito dello slogan che..."
"Si cara? Dicevi?" fa il dio mentre le sbottona la camicetta
"No aspetti... e tu non riprendere!" la cronista, sudatissima, si accorge che l'operatore sta riprendendo la scena
"Fammi tutte le domande che vuoi" e la porta dietro un cespuglio, seguito dall'operatore con la telecamera
"Woooow!" fa l'operatore riprendendo, nel momento in cui Zeus si toglie il gonnellino. Seguono dieci minuti durante i quali i cespugli si agitano e da dietro giungono voci indistinte e ansimanti. L'operatore è come impietrito mentre riprende, con gli occhi spalancati. Poi il dio esce fuori allacciandosi il gonnellino.
"Ma non ti vergogni, alla tua età!?" un vocione femminile scuote il cielo
"Oddio, cos'era?"
"Era mia moglie"
"E' morta? Mi dispiace molto"
"Ma no! Non ho detto: era mia moglie. Ho detto: Era, mia moglie"
"..."
"Era, si chiama Era! Hai capito ragazzo? Vieni qui che te lo spiego" e sorridendo prende l'operatore per la mano portandolo dietro il cespuglio. Lui è come intontito e non fa resistenza. Di nuovo da dietro giungono voci indistinte e ansimanti.
La cronista intanto è sdraiata a terra sull'erba, languidamente, si pettina i capelli con lo sguardo perso nel vuoto ma l'aria soddisfatta.
Poi il dio esce fuori fischiettando mentre si riallaccia il gonnellino; dopo qualche istante esce l'operatore, coi pantaloni ancora slacciati e con la stessa aria stravolta ma vagamente soddisfatta della cronista. Si sdraia a terra su un fianco e comincia a contare le pecore di un gregge che pascola lì vicino. Poi un refolo di vento fresco sembra far tornare lentamente i due in se stessi; si ricompongono e cercano di riprendere il loro lavoro.
"Dunque, signor Zeus... dov'eravamo rimasti?"
"Non è una bellissima giornata, bimbi belli?" il dio sta in posa da culturista e si ammira i muscoli
"Ssi, ecco... dicevo, cosa pensa della campagna degli atei che..."
"Penso che hanno ragione" risponde il dio, ora distratto a guardare il gregge di pecore
"In che senso?" la cronista ha l'aria stupita
"Infatti io non esisto"
"Eeeh? Hai sentito anche tu?" fa lei voltandosi verso l'operatore, poi si rigira verso Zeus
"Ma allora se..."








Ma io dio è sparito. I due si guardano attorno sgomenti, ma non lo vedono da nessuna parte.
"Accidenti" fa l'operatore spegnendo la telecamera "dove sarà finito?"
Nel frattempo, nel gregge, un caprone è impegnato a montare alcune pecore in successione con grande foga. Le pecore non sembrano fare resistenza
"Che avrà voluto dire, secondo te?" lei non si capacita
Il caprone, finita la monta, si avvicina ai due, e giunto dietro all'operatore gli passa la lingua sul retro dei pantaloni quasi sollevandolo da terra
"Che cazzo... che cosa vuoi?" l'operatore salta per lo spavento, perché non aveva visto il caprone avvicinarsi.
Il caprone lo guarda e fa saettare una lingua puntuta
"E' lui, è Zeus!" fa la cronista
Segue il consueto scoppio di miccetta con fumo annesso, e poi appare di nuovo Zeus
"E brava la mia giornalista!"
"Ma lei è insaziabile! Insomma: ci vuole spiegare cosa intendeva dire con 'io non esisto'?"
"E' semplice, mia cara: io e gli déi miei colleghi abbiamo passato circa duemila anni di calma e tranquillità qui sull'Olimpo, da quando è venuta fuori quella religione di noiosissimi falegnami, vergini (vergini! inconcepibile!) e presunti santi col cerchio dietro la testa. Per non parlare di quelli col turbante e la scimitarra! Niente più idioti invocanti e piagnoni, che un giorno si e l'altro pure ci chiedono qualunque cosa, per lo più deisderi egoistici e infantili. Niente guerre nel nostro nome. Stiamo così bene che non abbiamo nessuna intenzione di tornare alla ribalta... oh, scusate un attimo"
Il dio sparisce nella solita nuvoletta. La cronista e l'operatore cadono nello sconforto
"Ehi" fa lui mentre spegne ancora la telecamera "non può fare così!"
"Lei non rispetta il nostro lavoro!" urla lei al vento. Si girano intorno per cercare di capire se è ancora lì sotto altra forma, ma non vedono nulla che possa far pensare a un dio in incognito. Dopo qualche minuto decidono di andarsene. Fanno alcuni metri lungo il sentiero, quando sulla camicetta di lei piomba una cacca d'uccello.
"Ma porca puttana" urla lei "ci mancava solo questa"
L'operatore guarda in alto e vede su un ramo di un albero un passero che cinguetta arzillo e accanto altri passeri dall'aria vagamente esausta. L'operatore punta il dito verso il ramo e sta per dire qualcosa, quando con il solito 'cerimoniale' (scoppio - nuvoletta) Zeus riappare di fronte a loro e il passero sparisce.
"Anche i passerotti adesso?!" fa l'operatore
"Passerotte, prego"
"Senta" fa la cronista "lei sarà pure un dio, ma io sono qui per fare il mio lavoro e lei adesso mi concederà l'intervista o io..."
"Ma sai che sei particolarmente graziosa quando ti arrabbi?" e le accarezza il mento come si fa coi gatti "Va bene. Dunque, dicevo: viviamo nell'oblio da circa due millenni e stiamo benone, come in una lunga e meritata vacanza. Sai, piccola, ero anche un pò stanco, tutte quelle lotte coi Titani, e quel peso di dover scatenare tempeste che sennò nessun altro lo fa, e poi un giorno è arrivato pure un umano, un certo Walt Disney a girare delle scene per un suo film, ha caratterizzato Bacco come un beone pancione e ho dovuto calmarlo sennò scoppiava un incidente diplomatico con la Terra! Insomma, una faticaccia. Adesso invece stiamo in pace, che se la sbrighino Yawhé e Allah e Pinco Pallino con gli uomini, che li sopportino loro. Noi non esistiamo, capito bimbi belli, e questo direte giù da voi! Chiaro?" e pronunciò l'ultima parola con un vocione di tuono che fece tremare la terra e tutto quanto, spaventando i due.
"Smettila fanatico, e dì a Euforione che mi restituisse i bigodini, o è la volta buona che vi fulmino tutti e due!" il vocione di donna di prima riscende dal cielo.
"Ragazzi, non sposatevi mai. Oppure, fatelo ma non una volta sola..." dice il dio facendo l'occhiolino all'operatore. "Bimbo, non mi hai detto come ti chiami..."
L'operatore deglutisce mentre vede di nuovo il gonnellino del dio che si alza... viene preso di peso dal dio che se lo mette sulla spalla e i due si infrattano. La cronista ha di nuovo lo sguardo inebetito, e barcollando si avvicina alla telecamera, la raccoglie, la posa su un masso, la accende e si mette davanti all'obiettivo
"Dunque... signori telespettatori, abbiamo dimostrato che in effetti Zeus non esiste, gli dèi sono un'invenzione e... e hanno ragione gli atei e... e salutate mio marito. Addio. Qui dall'Olimpo è tutto, a voi la linea"
Prende la telecamera e la lancia nel vuoto in uno strapiombo; poi tira fuori dalla borsetta il cellulare e le chiavi di casa e della macchina, e getta via anche quelli. Gli oggetti spariscono precipitando nella nebbia, e un rumore di metalli che si fracassano sulle rocce giunge poco dopo dal basso, mentre la cronista, intontita ma soddisfatta, si avvia sorridendo verso il cespuglio raggiungendo Zeus e l'operatore...

Sipario

Fine

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