mercoledì 12 dicembre 2007

Motoslitte, e altre molestie




Mountain Wilderness e altre associazioni ecologiste stanno cercando da anni di combattere la piaga delle motoslitte che infestano le montagne in inverno.
Diciamo subito -ahimé- che è l'ennesima battaglia donchisciottesca di chi crede ancora nel valore assoluto della bellezza del paesaggio e del silenzio come condizione essenziale al suo godimento; valori che, certo, non sono monetizzabili nell'immediato, ma che -a mio parere- vanno egualmente tutelati a vantaggio di chiunque "usufruisce" di un ambiente naturale, peraltro estremamente fragile come è la montagna (ma non solo, ovvio). L'obiezione che si fa di solito è quella della "libertà" di chi vuole divertirsi e non vuole vincoli, e la rsposta che si da di solito è quella ovvia che la libertà di uno finisce dove comincia quella degli altri ("io stando in silenzio non rompo a nessuno, tu si, con tutta la caciara che fa la tua motoslitta, o il tuo suv" eccetera). Solo ideologia contro pragmatismo esasperato e cinico?
Non se ne esce fuori, forse, se non considerando che l'ambiente non è una risorsa illimitata, che certi danni arrecati all'ambiente per essere 'riparati' richiedono un tempo lunghissimo, e che alla lunga depauperare il paesaggio alla fine arreca danni anche all'economia delle regioni interessate, in quanto taglia le gambe a una parte non trascurabile di attività turistica, cioé a quelli che vanno in montagna (al mare, sul lago, in campagna, in collina...) ma per camminare, per respirare aria "pura", per rilassarsi e non per fare esclusivamente pratica sportiva.
Per quanto riguarda la montagna come ambiente naturale, nello specifico, già la stagione invernale è un periodo difficile: tra devastanti impianti di risalita, innevamento artificiale (qualcuno ha idea di quanta acqua necessita innevare anche solo una pista con pochi centimetri?), traffico e -appunto- "sport molesti" come la motoslitta.
Ma al di la dei discorsi sull'ecologia: perché, in definitiva, andare in ferie per ritrovare riprodotte nel luogo di villeggiatura le stesse cause di stress di tutti i giorni?

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