venerdì 13 febbraio 2009

Ateo? no, grazie - 3



Primo atto
sipario

scena:

Una stanza spaziosa: una sezione del Partito Comunista Combattente Proletario Rivoluzionario Bolscevico Sovietico a Stalingrado, intitolata a 'san Lenin'.
Alle pareti: ritratti di Stalin, Krushev, Breznev, Il Che, Mao Tse Dong, una foto di Vladimir Luxuria elaborata in quattro colori come la celebre Marilyn di Wahrol, una foto di Fidél col pugno alzato. In un angolo un altarino con una statuetta raffigurante il mago Otelma piangente, con sotto un vaso di fiori e due ceri accesi.
Sulla porta di ingresso qualcuno ha scritto con una bomboletta di vernice spray rossa il numero 6 6 6. Sulla parete opposta la faccia di Darwin e a fianco quella di Einstein con la celebre linguaccia di fuori; qualcuno con la penna ha disegnato un pisello sulla sua lingua.
Lunghe aste con bandiere rosse appoggiate a un angolo, una grande bandiera con la falce e il martello occupa la quarta parete interamente.
Al centro della stanza un grande tavolo di legno grezzo; sul tavolo carte da poker, tre posacenere ognuno con tre sigarette accese poggiate sul bordo; bicchieri di vodka e lambrusco, bottiglie mezze vuote ovunque.
Fumo nell'aria. La radio sullo sfondo manda Guccini: "dio è morto".

Seduti al tavolo cinque comunisti: un italiano con l'orecchino e i capelli col codino, un cubano col basco con la stella, un francese con la kefiah, uno spagnolo un pò effemminato e una svedese biondissima con grandi tette; per brevità li chiameremo i, c, f, s e sv.
Fumano chi una sigaretta, chi un sigaro cubano, chi la pipa, ma tutti contemporaneamente anche uno spinello: una pianta di marijuana cresce vigorosa vicino alla finestra.

i (con accento emiliano): "avanti compagno, versa ancora del lambrusco nel mio bicchiere"
s: "certo compagno, eccoti servito" (versa)
f: "porco #@++*, poker d'assi!" sbattendo le carte sul tavolo con soddisfazione
c: "ma mannaccia alla #@++*, vinci sempre tu!" con visibile disappunto
sv: "evviva, come ci divertiamo!" (beve attaccandosi alla bottiglia)
i: "siii, siamo atei!" e si applaudono da soli
f: "porca #@++*, è finita la vodka!"
sv: "tranquillo compagno, vado a prenderne dell'altra" (va, torna e versa nei bicchieri)
tutti insieme: "alla nostra!" brindano e bevono all'unisono
i: "noi non abbiamo nessun dio!"
s: "possiamo fare quello che vogliamo!"
c: "tanto dopo la morte non c'é niente!"
sv: "non abbiamo morale nè etica"
f: "ma che ci frega, siamo atei!"
tutti: "evviva!" (ribevono)
f, a sv: "compagna, su dammela, che ho voglia!"
sv: "ma certo che te la dò, io la do a tutti!" (si tira su la gonna e si sdraia sul tavolo facendo cadere a terra tutto quello che c'era sopra) "eccoltela qua!"
f: "yuhuu!" (consumano un raporto sessuale sul tavolo, tra le urla divertire degli altri)
sv, urlando e ridendo: "tanto poi dopo abortisco. che mi frega, sono atea!"
f finisce e riceve complimenti e pacche sulla spalla dagli altri.
s sale su una sedia, si abbassa i pantaloni mostrando il sedere e urla: "ehi! chi lo vuole"?
tutti: "siii, evviva!" (lo sodomizzano a turno)
s, mentre gli altri lo sodomizzano: "che mi frega, sono ateo!"
sv, sdraiata per terra mentre beve dalla bottiglia e mangia grappoli d'uva infilandoseli in bocca tenendoli dal picciolo: "dategli sotto, compagni!"
alla fine si sdraiano tutti per terra, esausti.
i: "aahh, ci voleva proprio, compagni".
c: "ehi, sentite questa: prrroooot" (lancia un lungo peto)
tutti: "ah ah ah ah, bravo!"
s: "ehi ehi, e questa: broooot" (rutta rumorosamente)
tutti: "ah ah ah ah, ben fatto!"
sv: "come ci divertiamo, siamo atei!"
la radio interrompe i programmi e annuncia l'oroscopo. tutti si alzano di scatto, i si avvicina all'apparecchio e alza il volume, gli altri si siedono intorno e si preparano ad ascoltare in religioso silenzio.
radio: "... cancro, se siete atei e la vostra vita è priva di significato oggi avrete l'occasione di riscattarvi aiutando qualcuno che soffre...".
segue silenzio; tutti sono seri e pensierosi, si aggirano per la stanza guardando per terra.
c: "la nostra vita è vuota"
i: "non ha significato, se non c'é un dio"
f: "manca del tutto qualunque prospettiva "
sv: "ora ho capito, e sono pentita" e scoppia a piangere
tutti piangono e si abbracciano consolandosi a vicenda
s, accostandosi alla finestra: "il mondo è pieno di sofferenza"
sv: guardate quanta sofferenza"
i si accosta alla finestra e vede una povera vecchietta che cammina a stento poggiandosi al suo bastone
i: "hai ragione, c'é tanta sofferenza. dobbiamo fare qualcosa"
apre la finestra, estrae una pistola dalla sua tasca e spara
bang!
la vecchietta stramazza a terra
i: "ecco, adesso non soffre più"
tutti: "evviva! bravooo!"
si complimentano con i e tra di loro
"...pe pe pe pe pe pe..." (fanno trenino cantando 'Brazil')
"evviva!"
"che ci frega, siamo atei!"


All'improvviso la porta si spalanca, ed entra urlando come un samurai un frate, sotto il saio è vestito come Rambo, ha una grossa cintura di proiettili al posto del cordone, in cui una delle cartucce è una boccetta di acqua santa con l'effige di padre pio, ha la tonsura francescana e una bandana sulla fronte, segni di pittura mimetica sulla faccia, scarponi militari al posto dei sandali. Appesa al collo un'immagine fluorescente del sacro cuore di gesù e, sopra, un rosario lampeggiante, alla cintura ha appesa una fondina con una lunga sciabola da una parte e due bombe a mano dall'altra, la sicura delle bombe a mano è a forma di madonna di lourdes. Imbraccia un Kalashnikov verniciato celeste con dipinta santa teresina di lisieux da una parte e benedetto XVI auto-congratulante dall'altra; sulle spalle una scritta recita: 'dio perdona, io no!"

"bastaaaa, dio è amore, lo volete capire una buona volta che dio è amoreeee?" urla rabbioso, in piedi a gambe larghe; punta il mitra e..
ta ta ta ta ta ta ta ta!
li fa fuori tutti.
poi, con l'arma ancora fumante, si avvicina a controllare che siano effettivamente morti, quindi si aggira per la stanza aggrottando la fronte, palesemente schifato da ciò che vede.
"tsé", dice, e solleva con un mignolo un preservativo usato da terra
"orrore", dice "quest'affare è contro la vita"! lo rigetta a terra
"basta con questo schifo immondo e satanico, tutto ciò deve finire"
prende una bottiglia di vodka, la getta in terra rompendola, poi scarica il mitra sulla vodka versata e dà fuoco alla stanza; andando via osserva soddisfatto la bandiera comunista che brucia.
Le fiamme avvolgono in brevissimo tempo tutto il palazzo, poi l'incendio si propaga a tutto il quartiere. In breve sarà bruciata tutta la città e le immediate vicinanze, il bilancio conclusivo è di sette milioni di vittime entro la sera.
Il frate guarda compiaciuto dall'alto della collina la grande città che brucia ancora, rischiarando la notte, è preso da una frenetica estasia mistica; ha acceso un falò deponendovi davanti quindici santini assortiti (san gaspare del bufalo, san Cortez, san pio XI, san Lefebre, santa barbara, san Baget Bozzo, la madonna assunta in cielo, santa Mara Carfagna ecc...) e danza attorno al fuoco come un pellerossa gridando al cielo:
"uh uh uh (verso del pellerossa) signore sia fatta la tua volontà! guarda come brucia la grande babilonia, il tuo amore ha trionfato." continua a danzare attorno al fuoco, rosso in volto, sudato e con gli occhi spalancati e le pupille dilatate. Poi si blocca con un sorriso trionfante, alza le braccia e lo sguardo al cielo e urla:
"dio degli eserciti, mandami un segno della tua benevolenza, e io conquisterò il mondo per te, sconfiggerò gli infedeli e..."
craaaack!
(un fulmine dal cielo riduce il frate in un mucchietto di cenere fumante in un secondo)

fine primo atto
sipario



secondo atto
sipario


scena:

Cielo, un tappeto soffice di nuvole a perdita d'occhio, in lontananza alti cumulinembi a mò di montagne.
Due uomini: uno di corporatura robusta, di mezza età o poco più, capelli sale e pepe a spazzola, grossi baffoni, sguardo severo, veste una divisa militare da parata bianca, adorna di medaglie; ha due orecchini di perla (finta), mascara e extension alle ciglia, un velo di rossetto vermiglio sulle labbra rudi, smalto rosa shocking sulle unghie. Scarpe con tacchi vertiginosi.
L'altro, più alto ma di corporatuta esile, sguardo mite, capelli sciolti fino alle spalle, barba incolta, veste una lunga tunica bianca fino ai piedi, al petto un badge con la faccia di Jhon Lennon, uno col simbolo della pace e un altro col logo dei Metallica. Sul retro della tunica ha stampato il numero 10 e la scritta "la mano de diòs". Sneakers all'ultima moda col led lampeggiante.
Stanno cercando di aggiustare un antenna televisiva.

"sta' attenta, hai fatto scappare un'altra scintilla verso il piano di sotto", dice il baffone ancheggiando verso l'altro
"uffa, non parlarmi al femminile. è che quest'impianto è vecchio di miliardi di anni, andrebbe rifatto" dice il capellone, armeggiando con una pinza in una presa di corrente
"t'ho già detto che per adesso non si può (fa di no col ditino), non abbiamo soldi a sufficienza. non ti basta il nuovo televisore al plasma?"
"si si, ma al prossimo acquisto voglio un pc nuovo, quello che abbiamo di là è troppo lento, e ha dei problemi: è da diecimila anni che cerco di scaricare l'update per 'Moral and Ehtic version 2.0' e non ci riesco"
"mah, non so davvero che ci devi fare con quel software vecchio e inutile." e fa pendere la manona con grazia
"è un role game molto divertente! si tratta di inventare delle regole di vita assurde per ipotetiche forme di vita inferiori, e si possono cambiare ogni volta che si vuole e adattarle alla convenienza del momento. dài, che t'ho visto spesso che ci giocavi anche tu"
"si ssi" dice il baffone arrossendo, "però adesso forza con 'sta antenna, che oggi sul primo canale satellitare c'é una serata a tema 'crescete e moltiplicatevi'.
"lo so, danno 'le sette fiche di Ercole' in prima serata, e poi 'oggi Venere riduce dieci uomini in cenere' a seguire. Non voglio perdermeli"!
"ma non davano 'Ulisse e il bastone di polifemo'?"
"quello domani. Ma insomma, a te interessa più Venere o Ulisse?"
"lascia stare. quanto ci manca?"
"Ecco: prova adesso"
il baffone si avvicina a un interruttore, e prima di premere guarda il capellone
"vado?"
"vai!"
craaaack!
parte una scintilla gigantesca che buca la coltre di nuvole e si abbatte sul mondo sottostante.
Il fulmine brucia tre quarti di foresta amazzonica, scioglie i poli e sommerge metà delle terre emerse.
In cielo và via la luce.
"uffa, ancora non ci siamo" dice sbuffando il capellone nel buio
"guarda che ci è rimasto un solo fusibile" dice il baffone mentre riaccende l'interruttore generale. Torna la luce

"ho sentito delle grida: cos'é stato?"
"sono quelli del piano di sotto; stanno sempre a far casino, sono insopportabili, sempre là a chiamare e invocare. Uffa..."
"ma che vogliono?"
"non lo so, non li ho mai ascoltati. Ma alla prossima riunione di condominio mi sentono, ah se mi sentono! Mi sono stufato di sopportarli"
"ci vuole pazienza, cara"
"t'ho detto di non parlarmi al femminile. ecco, adeso dovremmo esserci"
il baffone prova, stavolta il tv color si accende.
"oooh, finalmente. Dài, prendi i popcorn e vieni" e sgambetta sui tacchi
I due si accomodano su una nuvola a forma di sofà, mentre lo schermo davanti a loro comincia a mandare la sigla:
"la red light district movies presenta..."

dissolvenza.
sipario
fine


Nessun applauso: il "Third Planet Theatre" è completamente vuoto...

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