martedì 8 gennaio 2008

Trash-man e la Spazzatura



Insomma: non vogliamo la spazzatura per la strada (e non solo nella Napoli di questi giorni), non vogliamo discariche o termovalorizzatori sotto casa, non vogliamo fare la raccolta differenziata, ci resta scomodo coltivare una coscienza civile non dico ecologista (parola che fa venire l'orticaria a molti) ma almeno furba... che vogliamo, allora? Che facciamo della spazzatura che comunque continuiamo a produrre, seguitiamo ad arricchire i tedeschi che sono ben attrezzati a 'valorizzarla'?
No, noi scendiamo in piazza a protestare. "Not in my backyard", dicono gli anglosassoni, ovunque ma non nel mio cortile; e nel frattempo buttiamo tutto per strada, dall'incarto del pacchetto di sigarette a frigorifero.
Beh, Trash-man è avanti anni luce a tutti!


Un anno di spazzatura in casa: l'esperimento di Ari Derfel.

Ari Derfel, un trentacinquenne di Berkeley (California), non butta via più niente da un anno. Si tiene in casa tutta la spazzatura che crea.
Ha iniziato il 4 dicembre 2006 quasi per gioco, per vedere quanta spazzatura genera una persona in un anno. Oggi conosce la risposta: 2,72 metri cubi. E’ inclusa nella raccolta anche la spazzatura generata fuori casa e addirittura la monnezza vacanziera, che Ari si riporta a casa in valigia (persino dalle Hawaii!).

L’esperimento è iniziato in cucina, poi i rifiuti si sono lentamente impadroniti anche del salotto. Non c’è puzza in casa, perché “l’uomo spazzatura” - come Ari è stato soprannominato - composta tutto il materiale organico e lava il resto.
Da questa originale esperienza, Ari ha imparato diverse cose. Prima di tutto, vedendo in casa una pila di vasetti di gelato ha capito che ne mangiava troppo, che doveva fare più attività fisica e si è rimesso in forma. La seconda cosa - più importante - è che il “via” del “buttare via” non esiste: la pattumiera è solo una tappa nel ciclo di vita di un prodotto. Accumulando spazzatura in casa, Ari è diventato sempre più cosciente rispetto alla creazione di rifiuti e ha cercato di minimizzarli alla fonte. La terza cosa è che “il riciclaggio fa schifo”: è un primo passo, ma è comunque uno spreco di risorse che non può sostituire la riduzione dei rifiuti.
Il suo esperimento è rimasto privato fino al 30 dicembre scorso, quando Kelly Zito del San Francisco Chronicle ci ha scritto un articolo, rendendo la storia di dominio pubblico. Adesso l’uomo spazzatura tiene un blog dove dialoga con i naviganti e la sua più grande soddisfazione è quella di venire a sapere di persone che, pensando a lui, hanno iniziato a riciclare o a ridurre i rifiuti.
Per Ari infatti il comportamento individuale è la chiave di tutto: ha iniziato la collezione di spazzatura in privato proprio perché è convinto che l’ecologia sia una responsabilità dell’individuo, che si esprime attraverso lo stile di vita prescelto.

E tutta quella spazzatura che fine farà? Sarà affidata ad alcuni artisti che ne faranno delle opere d’arte. In più, verrà realizzato anche un documentario, per girare il quale l’esperimento verrà protratto di un altro anno!

via Ecoblog

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