mercoledì 19 dicembre 2007

Nucleare?



Riporto da Ecoblog un interessante articoletto sull'energia nucleare che tutti ora invocano a gran voce.
Non è vero che il nucleare non produce emissioni di CO2

Torniamo al nucleare, ci risolverà il problema delle emissioni di CO2, dicono, fa niente se ancora non sappiamo dove mettere le scorie e se l’uranio è una risorsa limitata come il petrolio, troveremo una soluzione.
Questa una sintesi semplicistica e sempliciotta di una parte del dibattito nucleare si/nucleare no.
Io ho trovato questo contributo in cui si mette in dubbio anche l’assunto che il nucleare ci salverà dalla CO2. L’ho trovato molto tecnico, vediamo di spiegarci in parole povere.

In effetti il funzionamento della centrale in sé non produce emissioni, ma per funzionare la centrale ha bisogno di combustibile nucleare, ed è lì il problema. Le fasi di estrazione, frantumazione, macinazione, fabbricazione del combustibile, arricchimento e gestione delle scorie, necessitano di parecchio combustibile fossile e quindi emettono CO2.
Il tutto dipende dalla concentrazione di Ossido di Uranio contenuto nel materiale grezzo da lavorare per ottenere il combustibile nucleare da usare in centrale. Il materiale grezzo è di due tipi, ad alta concentrazione di Ossido di Uranio (0.01%) e a bassa concentrazione (0.01%). Per ottenere un chilo di prodotto finale (chiamato “yellowcake”), nel primo caso ci vuole una tonnellata di minerale grezzo, nel secondo caso ce ne vogliono dieci. Ovviamente in natura è più disponibile quello a bassa concentrazione, e quindi la lavorazione è più lunga, e in ultima analisi emette più CO2. Alcuni ricercatori hanno calcolato che “il consumo di energia fossile per questi processi di fabbricazione è così grande che la CO2 emessa è paragonabile a quella emessa da un equivalente ciclo combinato alimentato a gas naturale”.
Quindi considerando una centrale nucleare in tutto il suo ciclo di funzionamento (non solo il reattore per intenderci) comunque utilizza combustibili fossili in quantità molto elevate, e la maggior parte (un 80%) dipende dalla produzione del carburante. Nell’articolo si dice anche che per il tal modello di centrale ogni 1000 kWh prodotti se ne spendono 200 kWh di idrocarburi con le relative emissioni.
Un’altra cosa che leggo, l’uranio grezzo è una risorsa scarsa in natura come il petrolio, e che è molto limitata la percentuale di materiale ad alta concentrazione. Non se ne parla molto, ma per questi motivi anche il prezzo del “yellowcake” (l’uranio lavorato che poi finisce nei reattori) sta aumentando notevolmente. Nel 2000 costava 20 dollari a libbra, nel 2007 ne costa 120. Anche in questo leggo molte similitudini con il petrolio. Ma allora?

Già: ma allora, a chi farà comodo avviare il business sulle centrali nucleari?

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